Editoria al femminile

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L’importanza del femminismo nella conquista della parità nel mondo dell’editoria.
Parole ricche di coraggio quelle di Carmen Callil, che nel 1973 fonda a Londra la  [1], casa editrice femminista. Uno dei molti progetti editoriali ideati dalle donne per le donne dopo i primi risultati ottenuti sul piano economico e giuridico, come il diritto di voto; questo per perseguire un’emancipazione culturale e rendere protagoniste le donne in un mondo dominato da uomini.

Il decollo di un’editoria al femminile in Italia ha inizio dalla casa editrice , fondata a Milano nel 1970 con l’intenzione di liberare la produzione delle donne da censure. Nel 1975 nascono le prime riviste femministe come «Dwf[2]» e, insieme, vere e proprie case editrici istituite da donne:
Laura Lepetit[3], fondatrice di quest’ultima, ha raccontato di aver conosciuto il femminismo grazie alle riunioni di Rivolta femminile[4] e di aver avuto la sensazione che quei temi la riguardassero. Ha perciò deciso di fondare la sua casa editrice e di pubblicare autrici di grande spessore come Margaret Atwood e Virginia Woolf: «Avevo appena letto Le tre ghinee[5] e scoperto con stupore che nessuno lo aveva ancora tradotto. Lo faccio io, decisi. La Tartaruga è nata così».

Negli anni Ottanta la svolta del mercato in Gran Bretagna e in Francia ha trasformato alcune case editrici in grandi imprese; grandi editori come Penguin[6] hanno puntato su collane per le donne, facendo entrare definitivamente l’editoria femminile nel mercato.

C’è da dire che oggi le donne hanno ancora qualche difficoltà ad imporsi nel mondo della scrittura e dell’editoria poiché la loro produzione intellettuale è ancora piuttosto svalutata. Dovremmo mica parlare di sessismo nel 2020?

Elena Sperduti


[1] Virago è una casa editrice britannica con sede a Londra impegnata nella pubblicazione di libri femminili su temi femministi. Fondata e gestita da donne negli anni ’70 e sostenuta dal successo del Movimento di Liberazione delle Donne (WLM). (Cfr. https://en.wikipedia.org/wiki/Virago_Press)

[2] DWF donnawomanfemme è una rivista che dal 1975 ad oggi costituisce un riferimento essenziale per chiunque si occupi del pensiero politico e della cultura delle donne in Italia e nel mondo. (Cfr. http://www.dwf.it/chi-siamo)

[3] L’editrice, intellettuale e femminista, nasce a Roma nel 1932, ma nel 1944 si trasferisce a Milano. Ha fondato e diretto fino al 1997 la casa editrice La Tartaruga (Cfr. https://www.repubblica.it/cultura/2016/02/28/news/laura_lepetit_la_mia_vita_e_oggi_senza_rimpianti_l_ho_vissuta_da_donna_e_da_femminista_-134412457/)

[4] Con Rivolta Femminile si intende uno dei primi gruppi di sole donne femministe italiane, nato a Roma nel 1970 dall’incontro fra Carla Lonzi, Carla Accardi e Elvira Banotti; stesso nome hanno dato al manifesto da loro messo a punto, apparso sui muri di Roma nel luglio del 1970, e alla loro casa editrice. (Cfr. https://it.wikipedia.org/wiki/Rivolta_Femminile)

[5] Saggio scritto da Virginia Woolf e pubblicato nel 1938, alla vigilia della seconda guerra mondiale. Il libro è un pamphlet contro la guerra e il suo nucleo centrale è rappresentato dalla denuncia dello stretto legame esistente fra sistema patriarcale, militarismo e regimi totalitari, tra il potere esercitato nella sfera pubblica e nella sfera privata. (Cfr. https://it.wikipedia.org/wiki/Le_tre_ghinee)

[6] La Penguin Books era una casa editrice inglese del gruppo Pearson, fondata nel 1935 e chiusa nel 2013 con la fusione con Random House. È diventata famosa per aver rivoluzionato il mercato editoriale con l’invenzione dei tascabili. (Cfr. https://it.wikipedia.org/wiki/Penguin_Books)

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