Fa davvero la differenza essere donna?

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Fa davvero la differenza essere donna?
Violenza sulle donne: il tema senza tempo affrontato dalla scrittrice Dacia Maraini


«Viviamo nella parte globalizzata del mondo che conosce l’emancipazione, ma ci sono ancora zone in cui le donne sono schiave, proprietà del marito o dei genitori: queste finiscono in prigione anche solo per una ciocca di capelli fuori dal velo»[1].

Nella Giornata Mondiale contro la violenza sulle donne, vogliamo aprire con le parole di Dacia Maraini[2], autrice di bestseller che hanno come protagoniste donne che devono lottare contro una società che le emargina. Nel suo ultimo romanzo Corpo felice[3] affronta temi cruciali: la maternità, la sessualità femminile, le lotte per l’emancipazione. Attraverso il ricordo del figlio mai nato ci invita a una riflessione: tutte potremmo aspirare a un corpo capace di dare felicità, se ne fosse al tempo stesso provvisto anche per noi stesse.

Facendo un excursus storico è evidente la perenne presenza di una società patriarcale e maschilista; di fatto la misoginia riguardava già letterati e filosofi: «La donna fu il secondo errore di Dio», affermava Nietzsche nell’Anticristo. Un tema tanto arcaico quanto attuale quindi, visto che le violenze non fanno che aumentare[4]. È stato a lungo mostrato agli uomini che l’amore e il matrimonio potessero legittimare il possesso sull’altra persona; la conseguente identificazione di virilità ha portato spesso a uno scontro innescato dalla ribellione femminile, concludendosi con svariati atti di violenza.

«[…] la parità di fronte alle leggi e ai diritti, è necessaria per chiamarsi paesi evoluti e civili. Purtroppo ci sono ancora molte resistenze, sia da parte di alcune donne, ma soprattutto di molti uomini, che non vogliono perdere il privilegio di possedere, comandare, dominare le donne che dicono di amare», dice ancora Dacia Maraini.[5]

Conquista? Comando? Isolamento? Siamo tutti invitati alla riflessione e alla consapevolezza di questo tema così delicato, tanto quanto crudo, al quale, in egual misura, ogni donna è potenzialmente esposta.

Elena Sperduti                                                                                               

[1] Cfr. https://www.vanityfair.it/show/libri/2019/01/14/dacia-maraini-corpo-felice-anni-parole-scrittrice-foto

[2] Dacia Maraini è uno dei nomi della letteratura italiana più tradotti nel mondo. Romanziera, poetessa, drammaturga, critica, assidua collaboratrice di riviste e giornali, tra cui il «Corriere della Sera» sul quale scrive una rubrica con cadenza quindicinale, è nota al grande pubblico anche per il suo notevole impegno civile e sociale
(Cfr. http://www.enciclopediadelledonne.it/biografie/dacia-maraini/)

[3] Una madre che non ha avuto il tempo di esserlo. Un figlio mai cresciuto. Tra di loro, i giorni teneri e feroci, sognati eppure vividissimi che non hanno vissuto insieme. E un dialogo ininterrotto che racconta cosa significa diventare donne e uomini oggi. (Cfr. https://www.ibs.it/corpo-felice-storia-di-donne-libro-dacia-maraini/e/9788817104913)

[4] Negli ultimi 5 anni il numero di donne che hanno subìto almeno una forma di violenza fisica o sessuale ammonta a 2 milioni 435 mila, l’11,3% delle donne dai 16 ai 70 anni. Quelle che hanno subìto violenza fisica sono 1 milione 517 mila (il 7%), le vittime della violenza sessuale sono 1 milione 369 mila (il 6,4%); le donne che hanno subìto stupri o tentati stupri sono 246 mila, (1,2%), di cui 136 mila stupri (0,6%) e circa 163 mila tentati stupri (0,8%). (Cfr. https://www.istat.it/it/violenza-sulle-donne/il-fenomeno/violenza-dentro-e-fuori-la-famiglia/numero-delle-vittime-e-forme-di-violenza)

[5] Cfr. https://www.vanityfair.it/show/libri/2019/01/14/dacia-maraini-corpo-felice-anni-parole-scrittrice-foto

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